Intelligenza Artificiale e Salute - Governance, Etica e Futuro della Sanità

Let's talk ,

Intelligenza Artificiale in Sanità: etica, governance e innovazione al centro del talk “Let’s Talk” di MioDottore

Roma, 24 giugno – Casina Valadier. Nella suggestiva cornice di Villa Borghese, esperti, istituzioni e professionisti del mondo sanitario si sono riuniti per un confronto ad ampio raggio sul futuro dell’Intelligenza Artificiale in medicina. Un’occasione preziosa per riflettere su come il digitale stia trasformando la sanità e su quali principi debbano guidarne l’evoluzione.

 

Promosso da MioDottore Connect, l’evento Intelligenza Artificiale in Sanità: etica, governance e innovazione del ciclo “Let’s Talk” ha messo al centro un tema tanto attuale quanto complesso: come coniugare l’adozione dell’IA con un modello sanitario etico, trasparente e inclusivo.

Una trasformazione culturale prima ancora che tecnologica

Ad aprire i lavori è stato Luca Puccioni, CEO e Co-Founder di MioDottore, sottolineando come quella in corso sia una transizione strutturale, che va ben oltre la semplice innovazione tecnologica. L’introduzione dell’IA in sanità, ha ribadito, impone una riflessione condivisa su responsabilità, impatti e nuovi modelli di governance.

 

Un invito alla consapevolezza raccolto da Carlo Casalone, gesuita e accademico della Pontificia Accademia per la Vita, che ha richiamato l’importanza dell’etica come fondamento del progresso. “L’IA non è neutrale,” ha affermato, “ma rispecchia l’intenzionalità umana: per questo servono trasparenza, inclusione, responsabilità, imparzialità, affidabilità e sicurezza”.

Un'alleanza "uomo-macchina”, insomma, da costruire nell’ambito di un umanesimo tecnologico, dove l’efficienza vada di pari passo con la giustizia e il bene comune.

Dall’etica alla pratica: come l’IA migliora la medicina quotidiana

Con il keynote speech di Emanuele Frontoni, professore ordinario di Informatica all’Università di Macerata e co-director del VRAI, il discorso è passato dal piano valoriale a quello pratico. Frontoni ha presentato alcuni esempi concreti dell’impiego dell’IA in sanità, come il progetto sviluppato nelle Marche per la stratificazione del rischio nei pazienti diabetici, capace di prevedere l’insorgenza di complicanze con un approccio predittivo anche sul lungo termine.

Un altro nodo cruciale toccato è quello dell’interoperabilità dei dati sanitari: tecnologie basate sull’AI possono facilitare il dialogo tra medicina generale e strutture specialistiche, aprendo la strada a percorsi di cura personalizzati e continui.

 

Ma attenzione, ha avvertito Frontoni: “L’IA funziona solo se si fonda su dati reali della sanità pubblica e se viene accompagnata da un investimento serio nella formazione dei professionisti”. Perché non si tratta di sostituire il medico, ma di renderlo protagonista consapevole della trasformazione.

Cosa ne pensano davvero medici e pazienti?

La seconda parte dell’incontro ha dato voce ai diretti interessati: medici e pazienti. A presentare i risultati della survey MioDottore e Datanalysis è stata Mariangela Rulli, Head of Public Affairs Italy.
I numeri parlano chiaro: il 76% dei medici di medicina generale e l’83% degli specialisti ritiene che l’AI rivoluzionerà il proprio lavoro entro i prossimi cinque anni. Ma il quadro è più articolato: le barriere principali riguardano la complessità d’uso, la scarsa integrazione con i sistemi esistenti e la carenza di competenze digitali.

 

Anche i pazienti si dicono pronti al cambiamento, purché accompagnato: oltre il 50% si mostra favorevole all’adozione dell’AI, a condizione che gli strumenti siano semplici, accessibili e orientati a un’esperienza di cura più efficiente e personalizzata.

Tavola rotonda: regole, identità digitale e nuovi modelli organizzativi

A chiudere l’evento, una tavola rotonda moderata da Andrea Pancani (LA7), in cui sono emerse prospettive complementari sul tema.

Elettra Carini (AGENAS) ha evidenziato la necessità di nuovi modelli organizzativi in grado di integrare le tecnologie salvaguardando la continuità assistenziale. Chiara Basile (AgID) ha puntato sull’urgenza di costruire identità digitali sicure e interoperabili. Elena Bottinelli (Aiop) ha ricordato quanto sia strategico il dialogo tra pubblico e privato, soprattutto nel campo della telemedicina.

 

Per Luigi De Angelis (Siiam) e Mauro Moruzzi (Presidenza Consiglio dei Ministri), la chiave è una governance condivisa, che bilanci innovazione e sostenibilità.

 

I Senatori Elena Murelli e Guido Liris hanno infine lanciato un appello a rafforzare il dialogo tra politica e innovazione, affinché le tecnologie possano essere adottate nel rispetto dei diritti fondamentali.

 

A concludere, Andrea Costa – esperto di attuazione del PNRR – ha ricordato che “la vera sfida è ascoltare le esigenze del territorio e tradurle in politiche concrete e lungimiranti”.

L’AI come alleata del futuro sanitario

Il messaggio che emerge dall’evento è chiaro: l’Intelligenza Artificiale può essere un potente alleato per il futuro della Sanità, ma solo se accompagnata da etica, formazione, regole chiare e un approccio centrato sulla persona.

Non si tratta solo di innovare, ma di costruire insieme un nuovo paradigma di cura, dove la tecnologia non sostituisce l’uomo, ma ne amplifica le possibilità.