AI in medicina: dove siamo e cosa ci aspetta - l’esperienza reale di MioDottore con Noa Notes

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Un nuovo paradigma culturale

L’intelligenza artificiale non è più una promessa lontana, ma una realtà concreta per medici e pazienti. Nel nostro digital meeting “AI & Medicina: dove siamo ecosa ci aspetta”, il business futurist Alberto Mattiello ha offerto un’immagine potente: l’AI come un genio della lampada, non più limitato a tre desideri, ma in grado di rispondere potenzialmente all’infinito.

 

Una metafora che cattura bene il momento storico: la tecnologia è disponibile e pronta ad amplificare le capacità umane, ma spetta a noi imparare a formularle le domande giuste. Il vero ostacolo non è tecnico, bensì culturale: la resistenza ad accettare nuovi strumenti e a rivedere le nostre abitudini di lavoro.

Lo sguardo clinico sull’AI

Il Dott. Erik Lagolio, MMG e contributing Physician progetto HealthBench Open AI, ha raccolto la provocazione di Mattiello per portarla sul piano pratico. Se il “genio della lampada” esiste, ha spiegato, allora serve consapevolezza clinica per farne buon uso.

 

L’AI non deve diventare un sostituto decisionale, ma uno strumento operativo a disposizione del medico. Il dialogo tra i due AI expert, ha mostrato due facce della stessa medaglia: da un lato la rapidità con cui nascono migliaia di tool basati su AI, dall’altro la necessità di validazione, formazione e uso responsabile in ambito sanitario.

Noa Notes: il generatore di riepiloghi clinici che libera tempo per il medico

La demo live condotta da Valeria Aghilarre, Product Expert Noa, insieme al Dott. Erik Lagolio ha mostrato in pratica ciò che era emerso dal dibattito: l’AI di MioDottore, Noa Notes, ha già le potenzialità per supportare i medici nella quotidianità.

 

Lo strumento ascolta la visita e genera un riepilogo chiaro e strutturato — anamnesi, sintomi, ipotesi e raccomandazioni — direttamente nella cartella elettronica del paziente. Non si tratta di una trascrizione meccanica, ma di un vero resoconto clinico, facilmente personalizzabile e condivisibile. Come ha sottolineato Lagolio, questo consente di “liberare lo sguardo”: meno tempo sulla tastiera, più tempo sul paziente, con una relazione arricchita da attenzione e fiducia.

Uno sguardo sul futuro tenendo cura del presente

Dopo la demo, il confronto è proseguito con il dialogo tra il Dott. Erik Lagolio ed Ercole Rubino, Product Manager Noa, che ha raccolto le domande della community collegata in diretta. Sono emersi temi concreti: dall’integrazione di Noa Notes nei flussi di lavoro quotidiani alla sua usabilità anche da mobile e nelle visite domiciliari, fino alla gestione della privacy e alla compatibilità con i gestionali già in uso.

 

Lagolio ha raccontato come l’introduzione di Noa non sia stata invasiva, ma immediata e naturale, al punto da consentire di avviare una visita “in due click”. I pazienti – inizialmente incuriositi – oggi lo percepiscono come un valore aggiunto, perché la visita diventa più chiara, con un riepilogo che fissa in modo preciso ciò che è stato discusso. Questo permette al medico di concentrarsi sulla relazione e di condividere le informazioni in maniera trasparente.

 

Nelle conclusioni, Rubino ha ricordato l’obiettivo del percorso di MioDottore: non solo mostrare un prodotto, ma educare all’innovazione, accompagnando la professione medica in un cambio di paradigma necessario. L’AI non è più una promessa: è uno strumento reale, già in grado di liberare tempo e restituire centralità al rapporto medico-paziente.