Smart Digital Clinics Roma - I professionisti del settore si confrontano

Data di pubblicazione

16 Giugno 2024

Tempo di lettura: 8 minuti

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Centri medici , INNOVAZIONE , Talk ,

Il 15 novembre 2022, a Roma, si è tenuto il primo evento del nostro nuovo brand MioDottore Connect. I professionisti della Sanità si sono confrontati sulla realtà e le prospettive del settore in un incontro a 360° sulle innovazioni tecnologiche che ottimizzano la gestione delle strutture e migliorano l’esperienza del paziente, online e in presenza.

Sanità Digitale: un’iniziativa per connettere i professionisti della salute rivela sviluppi importanti

 

È esattamente questo che avevamo in mente quando, finalmente, abbiamo deciso di lanciare “MioDottore Connect”, un think-thank che ha anche lo scopo di mettere insieme le esperienze, il know-how e le idee dei professionisti della salute, soprattutto nell’ambito dell’innovazione digitale.

Proprio con questo scopo, abbiamo lanciato a Roma il primo evento della serie “MioDottore Connect” lo scorso Novembre, intitolato “Smart digital Clinics”. I protagonisti della sanità privata romana si sono incontrati e confrontati per discutere degli scenari presenti e futuri della Sanità Digitale, ed è partendo dagli spunti e dai dati raccolti in quell’evento che vogliamo iniziare questo articolo.

 

Per farlo, inizieremo dalla base di ogni analisi che si rispetti: i problemi!

Offrire ai pazienti un percorso di cura integrato (fisico e digitale) oggi è pressoché obbligatorio, proprio per rispondere alle esigenze della trasformazione in atto: se prima il paziente era limitato nel proprio accesso alle cure, a causa soprattutto di lunghi processi burocratici e scarsa personalizzazione del percorso dentro e fuori la struttura ospedaliera, oggi la situazione è cambiata. 

 

Con l’avanzare della tecnologia il focus si è spostato sulla digitalizzazione delle strutture e l’offerta arricchita da nuovi strumenti. Dalla possibilità di accesso alle cure (ovunque e in ogni momento) fino ai nuovi mezzi di diagnosi che fanno utilizzo delle intelligenze artificiali e dell’automazione, la digitalizzazione oggi passa anche dal settore sanitario.

 

In questo scenario, le innovazioni digitali possono assumere un ruolo centrale, dando vita a una Sanità più sostenibile, accessibile e integrata: scopriamo cosa ne pensano i leader del settore.

“Bisogna capire quali sono le soluzioni più adatte e i partner migliori per poter integrare questo strato digitale in un ecosistema che digitale non nasce come tale.”

Lucia Chierchia, Managing Partner di GELLIFY

Una sanità sempre più complessa? Alcuni problemi erano già conosciuti…

 

Il sistema sanitario italiano è in una situazione complicata, fatto già evidenziato nell’arco di questo decennio ma messo a nudo in maniera molto più chiara dopo la pandemia che ha colpito l’Italia (e il resto del pianeta) nel corso dell’ultimo quinquennio. 

 

Cosa emerge dunque da questo scenario, secondo l’ottima ricerca che ci ha presentato e fornito il Boston Consulting Group in esclusiva per MioDottore Connect e in base a quello che i direttori di diversi centri medici romani ci hanno raccontato nel corso dell’evento?

 

  • Il Covid ha evidenziato una carenza di medicina primaria, con soli 87 medici di medicina primaria per 100.000 abitanti, contro ad esempio i 99 della Germania, o i 149 della Francia, per citare due Paesi almeno parzialmente paragonabili al nostro.

 

  • Un’accelerazione della deospedalizzazione: ciò è dovuto in primis a una diminuzione degli istituti di cura (-30% negli ultimi 25 anni) e dei posti letto negli ospedali (diminuzione di oltre il 40% negli ultimi 25 anni).
  • Grandi difficoltà burocratiche e di coordinamento: dovute in primis alla frammentazione dei database con le informazioni cliniche sui pazienti, ma anche alla scarsa digitalizzazione in generale.

 

  • Disparità di servizio tra le Regioni: pensiamo al fatto che, ad esempio, i posti letto per ogni 100.000 abitanti siano 20.4 in Veneto e solo 7.9 in Calabria.

 

Queste situazioni, già abbastanza note, sono state solo accentuate dagli eventi degli ultimi anni, ma quali sono invece le problematiche “nuove” emerse di recente, e quale sviluppo avranno nei prossimi anni?

La ricerca condotta da Boston Consulting Group con MioDottore

 

Con Boston Consulting Group abbiamo analizzato lo sviluppo della digitalizzazione nel settore sanitario italiano: la domanda crescente di cure si scontra con budget limitati, difficoltà di accesso e variabilità degli esiti. In che modo è possibile intervenire su queste problematiche?

 

  • Offrendo un percorso di cura ai pazienti semplice e integrato
  • Con un approccio digitale sostenibile per pazienti e professionisti
  • Con strumenti innovativi focalizzati sulla Patient Experience

 

Per leggere i risultati della ricerca e approfondire, puoi scaricare il dossier gratuitamente:

 

Scarica la ricerca

“Nel contesto attuale si rende necessaria la valutazione delle aziende su tutti i sistemi tecnici e non per migliorare i processi di cura per il paziente.”

Valter Rufini, Presidente Feder Anisap

Il futuro dell’Healthcare? Sarà digitale, anzi lo è già (per il paziente)

 

Naturalmente, come è venuto fuori dal nostro incontro nell’ambito dell’evento “Smart digital Clinics”, basandoci sulle esperienze di chi lavora da decenni nel settore della sanità privata, la tecnologia aiuta ma ovviamente “non basta”. Ciò che conta è, in primis, la dimensione umana, in tutti i sensi. In primis, quello di vedere il paziente, appunto, come essere umano portatore di bisogni ed esigenze complessi. 

 

Ciò spesso ha scatenato, in passato, una certa resistenza da parte del settore sanitario nei confronti delle nuove tecnologie, tuttavia si perde sovente di vista un dato essenziale: il modo di fruire di un servizio, qualsiasi esso sia, è già stato inesorabilmente modificato dall’avvento del web e del mondo digitale.

 

I pazienti, specie quelli più giovani (ma non solo, visto l’aumento dell’uso delle tecnologie anche da parte degli over 50) sono già “pronti”, spesso più delle strutture e dei medici stessi, a utilizzare strumenti tecnologici. In poche parole, è cambiata la “user experience” del paziente, ormai non più semplice figura “passiva” ma attore consapevole e attivo nella ricerca di informazioni e servizi sanitari.

In tal senso, il digitale “semplifica” la vita al paziente e, così facendo, fa la medesima cosa nei confronti di chi se ne prende cura. 

Ma non solo: un elemento da tenere in grande considerazione è quello della scelta.

 

Aumentando la scelta grazie a portali, app sanitarie ecc., il paziente ha anche la possibilità di valutare tutti gli elementi che vengono offerti dall’health care provider e dunque, se quest’ultimo usa in maniera intelligente le tecnologie per gestire non solo prenotazioni e visite, ma tutto il percorso del paziente, allora sarà molto semplice che il paziente stesso, che si sentirà “al centro” del proprio percorso terapeutico, verrà fidelizzato dalla struttura di riferimento, diventando inoltre un vero e proprio “testimonial” della stessa.

 

E anche questo, in un sistema complesso e competitivo, non va affatto sottovalutato. 

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