Let's talk - Prevenzione, Salute e Medicina Narrativa: quali scenari

Data di pubblicazione

25 Marzo 2024

Tempo di lettura: 8 minuti

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Talk , Dottori/Medici di famiglia/Centri medici , MEDICINA NARRATIVA ,

MioDottore Connect ha avuto il piacere e l’onore di organizzare, nell’ambito del format “Let’s talk”, una discussione su un argomento sempre più attuale nell’ambito sanitario e che coinvolge una molteplicità di attori e di soggetti: la Medicina Narrativa.

È accaduto a Roma, il 19 Marzo 2024: nell’ambito di oltre 3 ore di confronto e dibattito, rappresentanti delle Istituzioni, medici, esperti di Medicina Narrativa e rappresentanti di associazioni di pazienti e medici hanno discusso gli sviluppi, le prospettive e le novità della Medicina Narrativa in Italia


Inoltre, al Talk ha fatto seguito un Laboratorio di Medicina Narrativa, allo scopo di condividere best practices e mostrare come le storie personali possano integrare il percorso clinico con gli obiettivi esistenziali. 

Medicina Narrativa: una domanda fondamentale

Abbiamo voluto “sbirciare” all’interno di questo evento per offrire al lettore la possibilità di scoprire di più su questo argomento. 


Per farlo, siamo partiti da una domanda fondamentale…

Cos'è la Medicina Narrativa?

La medicina narrativa è un metodo che enfatizza l'importanza delle storie e delle narrazioni dei pazienti come parte essenziale del trattamento e della comprensione della salute.

 

Questo approccio comprende anche le esperienze individuali, le emozioni e i punti di vista dei pazienti: tutti questi elementi sono essenziali per una comprensione più approfondita della loro condizione di salute.

Alcuni elementi-chiave della medicina narrativa includono:

  • Ascolto attivo
  • Empatia
  • Comunicazione efficace tra medico e paziente
  • Utilizzo della scrittura
  • Comprensione del contesto sociale e culturale

“È un approccio tra medico e paziente che ci consente di prevenire le malattie: se il paziente è consapevole e responsabilizzato darà risposta migliore al trattamento di cura, e potrà condividere anche la sua esperienza con altri pazienti, migliorando i percorsi di cura di queste persone”

Ylenia Zambito, Segretario 10ª Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro e Previdenza Sociale, Senato della Repubblica

La Evidence Based Medicine (EBM) e la Medicina Narrativa: coesistono bene?

 

Questa è stata senza dubbio una delle domande fondamentali che abbiamo sottoposto ai partecipanti del nostro Talk.

 

La risposta breve è: sì, la Evidence Based Medicine e la Medicina Narrativa possono (e devono) coesistere.

“La narrazione si integra benissimo con quella che definiamo Evidence Based Medicine. Non sono in antagonismo ma in un rapporto collaborazione”

Raffaella Pajalich, Endocrinologa

Secondo due dei padri della EBM, David L. Sackett e Archibald Cochrane, quest’ultima è: “l’uso cosciente, esplicito e giudizioso delle migliori evidenze (cioè prove di efficacia) biomediche al momento disponibili, al fine di prendere le decisioni per l’assistenza del singolo Paziente”.

La EBM, dunque, è il fulcro della Medicina fondata sulle prove e si basa sul “mettere al centro” il paziente, che deve conoscere bene perché gli vengono consigliati determinati esami o terapie.

 

Soprattutto, il paziente deve capire la logica e la cultura che “stanno dietro” ai consigli quotidiani del suo medico. Questo approccio, dunque, non solo non risulterebbe affatto in conflitto con quello proprio della Medicina Narrativa, ma anzi sarebbe pienamente integrabile e addirittura complementare, per citare alcuni degli esperti che hanno partecipato al Talk.

Il vissuto del paziente come fulcro della personalizzazione della cura

 

La caratteristica che più colpisce, forse, della Medicina Narrativa, è quella di porre l’accento sull’unicità della persona e, dunque, sulle sue esperienze, valorizza l’importanza di una personalizzazione della cura non solo clinica, ma anche psico-sociale, basata su esigenze, bisogni e aspettative di ogni persona.

Questo paradigma risulta ancora più forte e potente se, ad esempio, viene declinato per alcune categorie di pazienti, come ad esempio i pazienti con malattie croniche e rare


Come ci ha ricordato la Dott.ssa Amalia Egle Gentile, i percorsi di Medicina Narrativa risultano preziosi per i pazienti con malattie rare e croniche, in quanto rafforzano la capacità di adattamento e autogestione del paziente di fronte a sfide fisiche, sociali, emotive.

 

Dunque, a fronte di un quadro di elementi così interconnessi, per una completa integrazione della Medicina Narrativa nel framework del nostro Sistema Sanitario, è importante unire le conoscenze degli esperti in ambito medico-scientifico e comunicativo.

“Il Progetto Limenar vede la collaborazione di numerosi soggetti che formano un team di progetto esperto sia nell’ambito scientifico che in quello comunicativo, per ipotizzare quali possano essere le strade per la medicina narrativa nel servizio sanitario nazionale”

Amalia Egle Gentile, Responsabile Laboratorio di Health Humanities, Centro Nazionale Malattie Rare, Istituto Superiore Sanità

Cosa sanno Medici e Pazienti sulla Medicina Narrativa?

 

La Dott.ssa Cristina Cenci si occupa di antropologia della salute e ha creato il Center for Digital Health Humanities, con l’obiettivo di supportare il mondo digitale con la prospettiva e le pratiche delle medical humanities. Ha creato DNM, la prima piattaforma digitale per l’applicazione della medicina narrativa nella pratica clinica. È membro fondatore di OMNI – Osservatorio di Medicina Narrativa Italia. Nel corso del nostro Talk, la Dott.ssa Cenci ha presentato un interessante studio svolto da DNM in collaborazione con MioDottore Connect. Il sondaggio, intitolato “La Conoscenza della Medicina Narrativa in Italia”, ha lo scopo di:

 

  • Indagare il grado di conoscenza della Medicina Narrativa nella community di pazienti e curanti di MioDottore ed esplorare i giudizi e le aspettative su: importanza; vantaggi e problemi; contributo alla prevenzione; rilevanza degli strumenti digitali.
  • Diffondere la definizione di Medicina Narrativa delle Linee di Indirizzo dell’Istituto Superiore di Sanità. 
  • Comparare il punto di vista dei pazienti e dei curanti per offrire informazioni utili a una diffusione condivisa delle metodologie della medicina narrativa in Italia.

La medicina Narrativa dal punto di vista di medici e addetti ai lavori

 

Non sarebbe corretto soffermarsi sulla - pur fondamentale - esperienza del paziente in un percorso di Medicina Narrativa, senza citare anche l’importanza che tale percorso può rappresentare per medici, infermieri, caregiver e personale medico-sanitario.

 

La Medicina Narrativa non semplifica soltanto  la determinazione dei metodi di cura più appropriati per ciascun paziente, ma offre anche vantaggi significativi ai professionisti della salute.

 

Attraverso le storie e le narrazioni dei pazienti, i medici, gli infermieri e altri operatori sanitari possono meglio gestire le sfide quotidiane, compresa quella di natura psicologica, che caratterizzano il loro lavoro. Inoltre, ciò permette loro di stabilire connessioni più significative con i colleghi e di crescere professionalmente, sviluppando una prospettiva nuova sulla realtà quotidiana della pratica medica.

“Quando un individuo riesce a cogliere le fragilità e il disagio facendo in modo che tale fragilità diventi un terreno di conquista e miglioramento del sé, consente al paziente di sfidare il disagio e di trasformarlo”

Simona Scarpati, Neuropata, Direttrice della Facoltà di Neuropatia dell'Università di Milano

Medicina Narrativa e tecnologie digitali

Le scoperte e gli strumenti in ambito digitale sicuramente sono un terreno fertile per la Medicina Narrativa, come hanno convenuto i partecipanti al Talk.

 

Lo vediamo, d’altronde, nella crescita e nel potenziamento a tutti i livelli degli strumenti di telemedicina, opportunamente evidenziato anche in diversi interventi nel corso dell’evento. 

“L’intelligenza artificiale sta migliorando tutti i livelli qualitativi della vita, rimane da bilanciare quanto stia entrando nella quotidianità e con quale intensità e quali capacità modulative”

Adolfo Panfili, Medico Chirurgo Specialista in Ortopedia, Traumatologia, Chirurgia Robotica e rigenerativa

In particolare, la medicina narrativa digitale rappresenta un approccio di telemonitoraggio narrativo che si ispira ai principi della medicina narrativa. Il suo obiettivo primario è comprendere, ascoltare e integrare le narrazioni dei pazienti e dei caregiver al fine di personalizzare il trattamento. 

Può essere interessante, a tal proposito, immaginare che questo approccio risulti particolarmente utile a quelle specializzazioni mediche in cui la comunicazione non avviene solo tra medico e paziente, ma anche tra medico e una pluralità di soggetti interessati, come ad esempio nel caso della pediatria.

Sotto il profilo delle tecnologie e del loro utilizzo nell’ambito della prevenzione e della cura, il PNRR è già stato particolarmente importante durante e dopo la pandemia, e continuerà a esserlo sicuramente anche nel prossimo futuro, in particolare visti i nuovi orientamenti del PNRR, inerenti la medicina detta di “prossimità”, come ci conferma anche Andrea Costa  (Esperto in strategie di attuazione del PNRR - Missione 6, Ministero della Salute).

Per concludere...

 

In generale, le nuove tecnologie, se usate in maniera adeguata e con criterio, hanno in sé la capacità di sviluppare un approccio incentrato sulla persona e su un nuovo paradigma nella comunicazione tra medico e paziente (e non solo). 


Non è un caso che proprio MioDottore, da sempre in prima fila per una sanità più umana e più vicina al cittadino, che unisca grazie alle tecnologie digitali le esigenze di medici e pazienti, abbia voluto organizzare un evento per confrontarsi su queste tematiche e che, nel prossimo futuro, continuerà a indagare insieme a professionisti, pazienti ed esperti le grandi tematiche della Sanità in Italia e a offrire il proprio contributo alle sfide future.